Il Tristano (di Guido Salvetti)
Articolo per “Classic Voice” novembre 2007 (di Guido Salvetti)
Il Tristano è dunque un grande mare sinfonico, in cui le voci sono meravigliosi strumenti tra strumenti: le parole cantate danno un inessenziale contributo di chiarezza discorsiva, ingannevole identificazione di verità metafisiche in fisiche incarnazioni umane e ambientali. Questo fiume sinfonico si regge, quindi, su una tensione enorme, al limite della sopportabilità nervosa di chi ascolta lasciandosi irretire dal grande mago: una tensione che nasce dallo squilibrio tra la meraviglia ammaliatrice della musica (melodie e armonie degne di un paradiso, qualora ci fosse) e la volontà di negazione che ci invita ad ogni istante ad andare oltre le parole, i personaggi, l’azione; più a fondo rispetto al canto; più lontano rispetto a un’onda sinfonica in cerca di un approdo che non giunge mai. Veniva celebrata allora, per la prima volta, la morte dell’arte.